Inulina: effetti e benefici della fibra prebiotica
Hai mai sentito parlare dell’inulina? Una fibra dalle proprietà uniche, soprattutto per l’intestino. Proviamo a scoprire insieme di cosa si tratta esattamente.
Che cos’è l’inulina?
Quando si parla di inulina non tutti sanno a cosa ci si riferisce. E tu? Non si tratta infatti di un ormone, come si potrebbe erroneamente pensare, ma di un polisaccaride appartenente alla famiglia dei fruttani. E che cosa si intende con fruttani? Sono carboidrati vegetali di riserva contenuti in diverse piante, dove svolgono appunto la funzione di immagazzinamento dell’energia, e che possono essere dunque assunti tramite l’alimentazione.
Ed eccoci venuti al punto: per il nostro organismo l’inulina rappresenta un’importante fibra idrosolubile. Tutte le fibre infatti presentano importanti proprietà, tra cui quella di ridurre il rischio, in chi ne fa un ampio consumo, di numerose patologie legate all’alimentazione come obesità, ipertensione arteriosa e malattie coronariche. E anche i loro effetti secondari possono esserci di aiuto, visto che prolungano la sensazione di sazietà e migliorano il metabolismo dei carboidrati.
Ma torniamo all’inulina in sé, una fibra prebiotica con un effetto benefico a livello intestinale. L’industria alimentare ne è ben consapevole e, non a caso, ne fa un ampio uso in diversi prodotti, tra cui barrette di cereali, prodotti da forno e succhi di frutta.
La pianta ideale da cui estrarre questa sostanza è la cicoria, che ne possiede in grande quantità. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare l’inulina agisce sul benessere intestinale agevolando la regolarità e aumentando la frequenza del transito. Per ottenere tale effetto è però necessario consumarne almeno 12 grammi al giorno.
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L’effetto dell’inulina sulla flora intestinale
Abbiamo già sottolineato quanto questa sostanza sia benefica per l’attività intestinale, ma non è finita qui. Prima di proseguire, però, è necessario comprendere la differenza tra probiotici e prebiotici: cerchiamo di capirla insieme.
I probiotici sono microrganismi viventi e attivi – nello specifico appartenenti ai ceppi dei bifidobatteri e dei lattobacilli – che esercitano un effetto positivo sulla flora batterica. Potremmo dire quindi che sono “ospiti” molto ben graditi del nostro organismo. I batteri probiotici a loro volta si nutrono di prebiotici, che sono infatti sostanze alimentari non digeribili. I prebiotici come l’inulina o gli oligofruttosi favoriscono così la proliferazione e la crescita dei probiotici nell’intestino.
Oltre ad apportare benefici ai cosiddetti “batteri buoni” dell’intestino, i carboidrati prebiotici come l’inulina presentano altre preziose proprietà. La loro fermentazione nell’area del colon ad opera della flora batterica favorisce, per essere chiari, l’emissione delle feci, sia in quanto a frequenza che a livello di biomassa e quantità.
Per questo inulina & co. rappresentano un valido alleato in caso di stitichezza, favorendo l’integrità della mucosa intestinale. Inoltre l’inulina riduce il rischio di dissenteria, poiché inibisce la proliferazione di ceppi di batteri dagli effetti dannosi e che sarebbero causa di patologie.
L’inulina aiuta a dimagrire?
In linea di massima possiamo dire che l’inulina, grazie alla sua azione prebiotica, è un complemento importante del nostro programma alimentare; inoltre un buon funzionamento del tratto intestinale è importante per la salute generale dell’organismo. Come se non bastasse pare che l’inulina possa migliorare l’assorbimento del calcio. Ma può aiutare anche a dimagrire?
Facendo qualche ricerca in rete notiamo che la sostanza viene citata spesso in relazione alla perdita di peso: quel che è certo è che l’inulina non contiene praticamente calorie. Come le fibre in generale è un inibitore naturale dell’appetito e dona un effetto di sazietà, facendo sì che le porzioni nel piatto si riducano automaticamente. Inoltre con l’assunzione di fibre il processo digestivo risulta rallentato: ne consegue che i livelli glicemici del sangue non saliranno a tutta velocità per scendere poi lentamente, permettendo così di evitare attacchi di fame.
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In quali alimenti è contenuta l’inulina?
Se segui già un’alimentazione equilibrata magari assumi l’inulina senza nemmeno saperlo, visto che è contenuta naturalmente in numerosi frutti, ortaggi e cereali. Tra questi asparagi, carciofi, porri, cipolle, scorzonera, topinambur, grano, avena, legumi e banane. Inoltre, come dicevamo, tale sostanza viene utilizzata frequentemente nell’industria alimentare in aggiunta a vari prodotti.
Sembrerebbe quasi troppo bello per essere vero, eppure è così: puoi assumere questa fibra prebiotica anche con una gustosissima pizza. Ma non una qualunque, chiaro. Con la nostra Pizza Proteica, senza glutine e ricca di inulina, potrai goderti un’ottima pizza senza alcun rimorso. Rispetto ai classici preparati, la nostra pizza proteica contiene sei volte il quantitativo di proteine e ben dieci quello di fibre, senza però rinunciare al gusto. Buon appetito!
Intolleranze ed effetti collaterali dell’inulina
Nonostante l’inulina sia in grado di ripristinare ordine e regolarità a livello intestinale, in caso di intestino sensibile o irritato può comportare alcuni effetti collaterali come flatulenza o diarrea. La fermentazione dell’inulina da parte dei batteri intestinali avviene infatti molto rapidamente.
Eventuali intolleranze, invece, possono essere dovute alla quantità in cui è assunta: a seconda della dieta, ne consumiamo in media dai 3 agli 11 grammi al giorno, una dose che non causa alcun problema. La soglia di tolleranza media è di 30 grammi al giorno, ma ovviamente può variare da persona a persona.
Inoltre chi è intollerante al fruttosio dovrebbe prestare particolare attenzione alle dosi di inulina assunte: questa fibra è infatti composta da molecole di fruttosio, che in caso di intolleranza potrebbero provocare effetti spiacevoli.
Inulina: in breve
- L’inulina è una fibra idrosolubile con azione prebiotica.
- Della sostanza si nutrono i batteri dell’intestino, per questo rafforza la flora intestinale.
- L’inulina può aiutare a perdere peso poiché è un inibitore dell’appetito e prolunga il senso di sazietà.
- Buono a sapersi: questo probiotico è contenuto, tra l’altro, negli asparagi, nelle banane, nelle cipolle e nella cicoria.
- In caso di intolleranza al fruttosio o intestino sensibile è necessario fare attenzione, poiché potrebbe causare flatulenza e diarrea.
Fonti dell’articolo
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- Gesellschaft deutscher Chemiker (2003): Stellungnahme zu Fructooligosacchariden und Inulin https://www.gdch.de/fileadmin/downloads/Netzwerk_und_Strukturen/Fachgruppen/Lebensmittelchemiker/Arbeitsgruppen/fde/fde_inulin.pdf
- DGE (2012): Mehr Ballaststoffe bitte! https://www.dge.de/presse/pm/mehr-ballaststoffe-bitte/
- DGE (2004): Ernährungsbericht 2004 https://www.dge.de/wissenschaft/ernaehrungsberichte/ernaehrungsbericht-2004/ernaehrungsbericht-2004-kapitel-5-und-6/
- Verbraucherzentrale (2019): Lebensmittel mit zugesetzten speziellen Ballaststoffen (früher “Prebiotika”) https://www.verbraucherzentrale.de/wissen/lebensmittel/kennzeichnung-und-inhaltsstoffe/lebensmittel-mit-zugesetzten-speziellen-ballaststoffen-frueher-prebiotika-13936
- Ernährungsumschau (2007): Gesundheitsfördernde Eigenschaften von Inulin und Oligofruktose https://www.ernaehrungs-umschau.de/fileadmin/Ernaehrungs-Umschau/pdfs/pdf_2007/01_07/EU01_08_11.pdf
- Spektrum (2001): Inulin https://www.spektrum.de/lexikon/ernaehrung/inulin/4480